Concluso il terzo corso di arrampicata libera

MAGIC ARCO

Quest’anno il tempo è stato abbastanza clemente e abbiamo così potuto ripetere l’uscita ad Arco.

Venerdì dopo una partenza scaglionata, la compagnia si è ricongiunta a destinazione, carica per affrontare la giornata seguente.

Sabato, al risveglio, il cielo grigio e la pioggerellina che iniziava a cadere, hanno un po’ smorzato l’entusiasmo; così, per riprenderci, e nella speranza di un miglioramento, ci siamo dati allo shopping più o meno sfrenato.

Quando il corri corri da un negozio all’altro ci aveva sfiancati, e visto che il sole rifiutava di farsi vedere, un po’ amareggiati per non poter toccare la roccia vera, siamo partiti per la volta del Salewa Cube a Bolzano.

La palestra è enorme, si sviluppa su due piani ma grazie ad una barriera scorrevole consente il contatto con l’esterno facendo immaginare di essere in una falesia a cielo aperto.

Lo spettacolo ci ha ridato la carica che se ne era ormai andata e quindi ci siamo cambiati e subito messi all’opera. Gli allievi hanno dimostrato grande grinta ma anche un certo livello tecnico arrampicando sempre da capi cordata anche su gradi di una certa difficoltà. Personalmente ritengo che l’arrampicata indoor sia in un certo senso più faticosa quindi faccio a tutti i miei complimenti.

Senza fare nomi mi sembra giusto riportare le “gesta” di alcuni allievi: c’è chi ha affrontato e chiuso a vista un 6a in strapiombo e piuttosto lungo; chi ha invece brillantemente vinto le paure e i timori manifestati all’inizio del corso; chi si impuntava e voleva a tutti i costi arrivare in catena o superare un passaggio ed infine c’è chi ha affrontato un 6b a vista.

A tutti va comunque riconosciuto il pregio di aver grinta da vendere.

Penso di poter dire che la soddisfazione a fine giornata sia stata generale: gli istruttori soddisfatti degli allievi; gli allievi soddisfatti di loro stessi; forse gli istruttori un po’ meno in quanto le bastonate non sono mancate. A questo ha rimediato la presenza in sala di una climber decisamente di livello: Sara Avoscan; se non l’avete mai vista credetemi, scala veramente bene, non per niente a luglio affronterà i mondiali che si terranno ad Arco (un evento da non perdere, ndr).

Ultima nota sulla sala riguarda una parte della struttura: sembra di scalare su roccia vera, viene infatti sfruttata tantissimo la parete: se amate scalare ma non vi piace la plastica però fuori piove, questo è il luogo giusto per voi!

La giornata si è conclusa con un brindisi “prolungato” e tantissime risate nella magica atmosfera di questo piccolo ma bellissimo paesino. Questo meriterebbe un capitolo a parte che però è meglio lasciare in sospeso…!

Passando ora alla giornata di domenica: ci siamo svegliati con il sole e dopo un po’ di indecisione sulla falesia in cui andare, abbiamo optato per il muro dell’asino. Si tratta di un posto ideale per i principianti ed è anche vicino al paese. Per arrivare al parcheggio si percorre una stretta e caratteristica stradina immersa tra gli ulivi e gli orti che rendono il paesaggio suggestivo.

Una volta parcheggiata la macchina abbiamo camminato per una quindicina di minuti lungo un dolce sentierino nel bosco. Arrivati alla falesia abbiamo subito attrezzato le vie e anche in questa giornata l’affiatamento del gruppo si è fatto sentire.

Dopo che tutti hanno affrontato placche di varie difficoltà, alcune gocce di pioggia seppur passeggere ci hanno in un certo senso riportato alla realtà: era giunto il momento di ripartire.

Un ultimo saluto ad Arco e poi con la tristezza nel cuore ma anche con tanti bellissimi ricordi in valigia, siamo ripartiti in direzione Carnia.

E con Arco si è concluso anche il 3° corso di arrampicata libera, un grosso plauso agli allievi per la determinazione e l’impegno dimostrato durante tutte le uscite, e grazie a tutti gli istruttori che si sono avvicendati durante le uscite. Alla prossima!

Guardate le immagini qui!

Giulia B., Federico A.

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