Scelte difficili per questa uscita, e capita ogni anno dovendo conciliare date stabilite e condizioni che piovono (o nevicano) dal cielo; il bollettino dà tre che diventerà 4 a seguito della nevicata in corso, quindi le valutazioni dovranno essere attente. Comunque si parte, con un po’ di dubbi, per Collina su strade al limite della praticabilità ma praticamente deserte…un pensierino a restare tra le coltri l’avranno fatto tanti, e qualcuno ci ha pensato anche a Comegliàns. Giunti a Culino Grando finisce anche l’opera dello slittone, quindi mettiamo gli sci in piazza degli Alpini e uno a caso, ad esempio Sergio, inizia a batter traccia tenendo tutti a distanza per tutta la salita. Un giorno o l’altro dovremo dargli una medaglia. Si conoscono i pericoli della salita al Marinelli: eventuali distacchi spontanei che posson raggiungere la strada, evitabili percorrendo la scorciatoia, altri percorsi da valanga ci sono prima e dopo casera, e ci fanno deviare sulla destra per salire lungo la piccola dorsale proprio sopra la malga (e con un innevamento stile 2009 si sarebbe anche sotto il tiro del Floriz). Giunti sotto la “grando gombo” incontriamo il primo pendio ripido della giornata, è, appunto, una grande gobba che separa due zone di accumulo ai lati. Dobbiamo valutare un possibile distacco provocato dal nostro passaggio, sopratutto in discesa, siamo in 15 e non tutti provetti sciatori: è inevitabile fermarsi e guardare in giù, e in ogni caso il pendio sotto la forcella Moraretto sarebbe ancora peggio. In discesa è uno spettacolo! La neve è lenta ma tanta, tantissima e ci divertiamo come bambini, anche quando nei cambi di pendenza, complice la scarsa visibilità, le punte affondano e ci si trova con la neve fin sopra le orecchie. Cercavamo anche qualche grebano, e lungo la scorciatoia non sono mancati larici, amblis, staccionate, muri di sostegno e sassi… ma nessuno si è lamentato!