Corso roccia Alpini al De Gasperi: era il 1961!

Giorni fa abbiamo ricevuto un graditissimo “regalo” dal gentile Tullio Beretti. Nel lontano 1961, egli frequentò infatti un corso roccia della Brigata Julia sulle Dolomite Pesarine, con campo base presso il Rifugio Fratelli De Gasperi. E ora ci invia cortesemente alcune foto dell’epoca che con piacere pubblichiamo dato il loro grande valore storico e alpinistico. Alleghiamo anche, a corredo del materiale fotografico che troverete continuando a leggere, il racconto del Signor Beretti che ringraziamo di cuore anche per l’affetto dimostrato per le Montagne “di casa nostra”!

Mi ha fatto molto piacere sentire che quelle semplici foto che le ho inviato abbiano suscitato interesse, ed è con grande piacere che autorizzo la pubblicazione sulla Vostra rivista delle suddette. Per commentare brevemente la nostra esperienza in occasione del corso roccia della Brigata Jiulia purtroppo non posso fare a meno di risalire un po’ a monte di quel periodo altrimenti per le nuove generazioni risulterebbe un po’ difficoltoso capire il meccanismo di quei tempi.

Molto sinteticamente ! Le brigate alpine erano cinque: Taurinense, Tridentina, Orobica. Cadore e Julia. I paracadutisti alpini erano in fase sperimentale e non esisteva come ora un Battaglione Paracadutisti Alpini con sede attuale a Montorio Veronese, ma solo un plotone per ogni Brigata e nel caso nostro della Julia non avevamo nemmeno una caserma nostra ma eravamo ospiti della Compagnia Pionieri che a sua volta era anche lei ospite alla Caserma di fanteria Spaccamela di Udine.

Negli anni 60 la ferma militare era di 18 mesi, e nel nostro caso che avevamo scelto di essere para alpini il percorso era pressapoco questo: gli allievi si trovavano a Pisa e dal primo giorno che entravi in caserma fino al giorno del congedo quelli sarebbero stati i tuoi
fratelli di naia, nessuno più entrava a sostituire un altro, dopo circa tre mesi e mezzo che era il tempo per prendere il brevetto di paracadutista raggiungemmo la suddetta caserma a Udine, accolti con….. benevolenza alpina dai nostri “nonni” ci apprestammo a sostituirli e per un anno rimanemmo noi a portare avanti la sperimentazione dei para alpini.

A dicembre 1960 abbiamo raggiunto Sappada per partecipare al corso sci e successivo campo invernale su le montagne della Carnia e Cadore Corso ghiaccio sul Monte Canin, altri vari corsi che non starò a ricordare e finalmente settembre 1961 Rifugio Fratelli De Gasperi corso roccia. Raggiungemmo zaino in spalla il Rifugio e nei pressi ci apprestammo a montare la tenda che ci avrebbe dato asilo per circa 40 giorni, ognuno di noi era in possesso di un telo mimetico che abbottonati assieme e sostenuti da alpistop formavano diciamo una spece di tenda che ci riparava almeno dal vento, come giacilio avevamo un materassino gonfiabile ed un efficente sacco a pelo, il vitto era fornito da una cucina da campo anche quella sistemata all’esterno del rifugio.

Devo precisare che il corso roccia era organizzato dal comando della Brigata Julia e non è che partecipassero tutti gli alpini della Julia ma solo circa 150 uomini scelti secondo precise attitudini, mentre nel nostro caso partecipava al corso l’intero plotone para circa 40 componenti.

Sono stati 40 giorni piuttosto duri anche perché praticameente eravamo completamente fuori dal mondo, al mattino di buonora la sveglia una lavatina veloce dato che l’acqua era razionata, una buona colazione abbondante e poi via in cammino per raggiungere le pareti di roccia, in quelle ore ci sentivamo veramente alpini ed eravamo pienamente ripagati dai disagi logistici, verso le ore 13 rientro all’accampamento un buon pranzo ci rimetteva di nuovo in forma, nel pomeriggio, lezioni teorica, controllo materiale alpinistico, le corde roccia erano di canapa e bisognava spesso controllare che la cosi detta anima della stessa non fosse lesionata di conseguenza andava verificata centimetro per centimetro, altre ore erano dedicate alla pulizia dell’accampamento, dei gabinetti da campo ecc. dopo le ore 17 cominciava già a far buio, dopo cena al lume di candela ci rinchiudevamo in tenda dopo aver controllato attentamente che qualche vipera non si fosse annidata nel sacco pelo, una lettura, a volte una lettera alla mamma o alla fidanzata, quattro chiacchiere fra noi per commentare le esaltanti emozioni della giornata e poi un soffio alla candela e buona notte! Tempo permettendo, domani via di nuovo.

Verso metà corso il nostro Comandante ci propose di salire sulla nord del Monte Peralba (così la chiamavano allora per distinguerla dalla normale) accettammo entusiasti, fummo con un camion trasportati nei pressi di Sappada raggiungemmo la base della montagna e iniziammo la salita ma ci rendemmo subito conto che era una ascensione particolarmente facile, peccato! ci eravamo tanto gazati per nulla, però ci siamo rifatti con la traversata delle Tre Lame a fine corso.

Nel mondo moderno in cui viviamo la televisione e la stampa mettono spesso in risalto il sacrificio dei nostri giovani italiani in missione di pace nei paesi oppressi dalla guerra a rischio della propria vita e a volte purtroppo pagando proprio con la loro vita, a questi giovani giornalmente va il mio pensiero di riconoscenza per il loro impegno di pace e qualche volta mi sento orgoglioso che nel mio piccolo anch’io sulle montagne dell’amata Carnia ho gettato un seme che si è poi sviluppato: da plotone alpini Julia a Battaglione Alpini Paracadutisti.

Ringrazio e saluto cordialmente, Tullio Beretti.

Un pensiero su “Corso roccia Alpini al De Gasperi: era il 1961!

  1. andrea

    40 giorni nei “canili” sono un bell’indurimento! e magari senza i teli supplementari per gli ingressi e il fondo… ora la naja è stata abolita, ma i corsi al de gasperi un po’ la ricordano, per i ritmi e la ferrea disciplina!

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